domenica 18 marzo 2012

Car nos no em del mon ni-l mon no es de nos

Si l'on voulait, en quelques mots, décrire le destin de l'hérésie médiévale dite cathare, ce serait par l'image d'un fossé qui se creuse.
Anne Brenon, Les cathares, Albin Michel, 2007

Payre sant, Dieu dreyturier de bons sperits,
qui anc no falhist, ni mentist, ni errest, ni duptest,
per paor de mort a pendre al mon de dieu estranh,
car nos no em del mon ni-l mon no es de nos,
e dona nos a conoiscer so que tu
conoyshes et amar so que tu amas.

Padre santo, dio giusto degli spiriti buoni,
che mai sbagli né menti né erri né dubiti,
per paura della morte da prendere al mondo del dio estraneo,
perché noi non apparteniamo al mondo e il mondo non ci appartiene,
facci conoscere quello che tu
conosci ed amare quello che tu ami.

Preghiera catara, in occitano, dell'inizio del XIV secolo.

Jordi Savall, Il regno dimenticato: la tragedia catara

I luoghi che ho visto non sono moltissimi e, per lo più, sono concentrati in Europa. Mi mancano del tutto ben tre continenti e mezzo: l'Australia, l'Asia, l'Africa e l'America latina. Anche dell'Europa e persino dell'Italia non ho visto moltissimo, solo quel tanto che basta per comprendere dove mi sento ospite e dove mi sento a casa o, per meglio dire, per comprendere dove mi sento meno ospite, la condizione di ospite essendo condizione essenziale della mia vita, almeno di quella passata fin qui. Se dovessi scegliere il luogo dove vivere, tra quelli che ho visto, mi verrebbe naturale pensare alla Germania, dove mi sento di casa anche se sto progressivamente perdendo la scioltezza e la fluidità con cui ne parlavo la lingua, e mi verrebbe naturale pensare ad un posto non lontano dal confine con la Polonia: per respirare l'aria dell'est, che è l'aria della mia infanzia, per ritornare a vivere a fianco di una frontiera, di cui a Parigi non c'è purtroppo traccia, per avvicinarmi il più possibile, anche geograficamente, ad uno dei più grandi buchi neri della cultura europea: non è l'unico, chiaramente - quanto spesso dedichiamo un minimo pensiero ai catari, per esempio, al loro non appartenere a questo mondo, al loro essere stati letteralmente annientati, al loro essere scomparsi dal nostro mondo senza quasi lasciare traccia? - , solo il più vicino a noi nel tempo.

E pensai ai miei parenti,
i parenti che non avevo mai incontrato. Che per un po' di tempo
rimasero sospesi sopra le pianure tedesco-polacche, in forma di
polvere e cenere.
Forse è per questo che volevo guardare, semplicemente
osservare, per mesi, com'era il cielo sopra Berlino.

Szilárd Borbély

Quanto mi piacerebbe provare ad offrire qualche altro verso di Borbély, se solo ne potessi trovare una traduzione più estesa. Nemmeno con l'originale ho avuto fortuna, perché ne ho trovato solo i due versi finali:

Talán ezért akartam nézni, csak
figyelni hónapokig, hogy milyen Berlin fölött az ég.

È anche per questo, oltre che per i suoi rimandi sia ai passages di Benjamin sia a Kafka, che, prima o poi, riprenderò a studiare l'ungherese.

Per biechi motivi personali, come tutto il resto: link, link, link, link, link.

5 commenti:

  1. consiglio una variante lessicale-geografica, che apre orizzonti diversi sul noto buco nero e aggiunge qualche ragione in più per puntare verso est: http://de.wikipedia.org/wiki/Chasaren

    RispondiElimina
  2. grazie. è una delle cose di cui so meno, addirittura meno della svizzera.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se sei interessata, c'è un famoso koestler d'annata: http://www.archive.org/details/ThirteenthTribeTheKhazarEmpireAndItsHeritage
      oppure, con meno pretese scientifiche, ma efficacia di gran lunga superiore, un marek halter: http://livre.fnac.com/a1389787/Marek-Halter-Le-vent-des-khazars?Origin=zanox1386248
      o addirittura un recente michael chabon, molto divertente (ma se non sbaglio hai eraso anche la new wave americana, o ricordo male?): http://www.amazon.com/Gentlemen-Road-Adventure-Michael-Chabon/dp/0345501748

      Elimina
  3. ancora grazie. non erado niente: al più, rimando e, nel peggiore dei casi, rimando sine die.

    RispondiElimina
  4. hai ragione, perdonami, era solo per brevità.
    se per caso una volta ti stufi di rimandare, fai un giro qui http://www.mcsweeneys.net/ o direttamente qui http://www.believermag.com/ (è la rivista che avevo con me in montagna, oltre al new yorker)
    confesso di essere una grande fan di un tuo coetaneo yankee che ha messo in piedi tutto questo e vive a sf, in un quartiere dove mi trasferirei domani: http://en.wikipedia.org/wiki/Dave_Eggers
    magari una volta te lo presento, sono convinta che potreste intendervi più di quanto tu non creda.

    RispondiElimina